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LA NOMINA DI PORTICI UNESCO

Il 28 luglio 2021 i Portici di Bologna sono stati insigniti del riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Da dieci secoli i portici di Bologna sono protagonisti dell’ospitalità e del buon vivere della città. Concepiti in origine come spazi coperti di proprietà privata e oggi utilizzati dal pubblico, i portici sono un simbolo di sostenibilità e contemporaneità, ancora oggi riconosciuti dai bolognesi e dai visitatori come elementi identificativi della città.

Cosa Vedere
Il viaggio alla scoperta di Bologna inizia dalla fontana del Nettuno, uno dei simboli della città, opera dello scultore fiammingo detto Giambologna, e da Salaborsa che, con la sua ricca biblioteca multimediale, è diventata uno dei punti di aggregazione più frequentati dai bolognesi. All’interno, inoltre, il pavimento di cristallo mostra i resti romani della città.
Si prosegue poi entrando in Piazza Maggiore, “la piazza” per i bolognesi, su cui si affacciano in particolare: Palazzo D’Accursio, sede del Comune in cui sono ospitate le Collezioni Comunali d’Arte, e la Basilica di San Petronio, che custodisce al suo interno la meridiana più grande del mondo.
All’interno di Palazzo D’Accursio, si trovano anche la Torre dell’Orologio, che guida la città nello scandire del suo tempo e le Collezioni Comunali d’Arte, luogo unico in cui viene custodita la storia di Bologna. Sotto il voltone del Podestà di fronte a San Petronio, invece, ci si può divertire con un piccolo gioco: se si sussurra qualcosa contro uno dei quattro angoli della volta, lo sentirà chi si trova nell’angolo opposto.
In seguito si potrà girovagare per le viuzze dell’antico mercato cittadino: il Quadrilatero e proseguire per ammirare Piazza Santo Stefano e le sue sette chiese. Attraverso Corte Isolani, si giunge in Strada Maggiore da cui si potranno contemplare le Due Torri, degli Asinelli e Garisenda, le più alte delle venti rimaste nella “città turrita” che in epoca medievale ne contava più di cento.
Dalle Due Torri si scende lungo via Zamboni, la strada universitaria per eccellenza, che ospita vari Dipartimenti, lo storico Teatro Comunale e i celebri Musei Universitari. Da via Zamboni, andando verso via Indipendenza, si può scoprire un’altra Bologna inaspettata, quella delle acque che scorrono sotterranee e che riemergono nel canale che si può ammirare dalla finestrella di via Piella.
Infine per tornare in piazza, si percorre via Indipendenza, la grande strada dello shopping.

Cosa Mangiare
Bologna è madre di molte ricette e piatti tipici italiani. Si dice che la cucina si sia evoluta a pari passo dell’università, la più antica d’Europa, e che abbia assorbito le influenze di quei visitatori che già nel medioevo popolavano la città.
Passeggiando per le vie del centro di Bologna troverete un’infinità di negozi con prodotti tipici dell’Emilia-Romagna. Formaggi e salumi affollano le vetrine ma a farla da padrona è sicuramente la pasta fresca all’uovo. Molti locali propongono un aperitivo di tigelle per accompagnare il buon vino.
I piatti tipici della cucina Bolognese sono molti. In questo articolo la nostra guida vi indicherà i cinque piatti che dovete assolutamente provare. Questi sono i sapori che caratterizzano il territorio e che derivano da una lunghissima tradizione culinaria. Oggi questa città emiliana è considerata da molti la capitale Italiana del buon cibo
1. Il Tortellino, il principe della cucina bolognese
Il tortellino è sicuramente il più famoso dei piatti tipici di Bologna e lo si può trovare nella maggior parte dei ristoranti. Se volete mangiare come uno del posto chiedete un piatto di Tortellini in brodo, spesso vengono serviti anche in altri modi ma la tradizione è precisa.
Secondo la ricetta originale il Tortellino viene preparato farcendo una base di sfoglia fresca di pasta all’uovo con un ripieno di carne e formaggio, il tutto rigorosamente di origine emiliana. L’ombelico della dea per mangiar bene e bello
Cultura e cucina a Bologna si fondono in un connubio perfetto, il Tortellino ne è l’esempio. La leggenda vuole che un locandiere presso cui Venere alloggiava la vide dormiente e ne colse le forme perfette, spinto da questa visione si recò subito in cucina e diede forma al Tortellino ispirandosi dalla forma dell’ombelico della dea. Seppure oggi è ben difficile che Venere si faccia vedere in giro le sfogline bolognesi continuano a dar forma alla sfoglia fresca e a riempirla con la stessa cura di un tempo.
2. Tagliatelle al rragù
Senza dubbio il piatto più conosciuto all’estero, le Tagliatelle al Ragù sono oramai parte del cliché sulla cucina italiana.Mangiandole non vi viene forse in mente la famosa scena di un film Disney? Si, nel piatto c’erano spaghetti e polpette, ma quelli che li mangiavano erano due cani parlanti. Polemiche a parte c’è da dire che le Tagliatelle hanno lasciato il segno su chi le ha provate. L’origine delle Tagliatelle viene comunemente attribuita allo chef Zefirano che le avrebbe modellate ad imitare i biondi capelli di Lucrezia d’Este in onore del suo matrimonio.La Tagliatelle è così radicata nella cultura gastronomica dell’Emilia Romagna che la ricetta di questa pasta è depositata presso la camera di commercio di Bologna. La pasta fresca all’uovo deve essere rigorosamente fatta a mano e rispettare misure precise che sono calcolate in proporzione all’altezza della Torre Degli Asinelli!
Il ragù d’altra parte è l’altro lato della medaglia, fatto con carne mista di manzo e maiale dicono debba cuocere per diverse ore prima di essere degno di accompagnare le Tagliatelle.
3. Le Lasagne Verdi alla bolognese
Le lasagne sono uno dei piatti tradizionali italiani, ormai famose e diffuse in tutto il mondo. Se avete già provato le lasagne e vi sono piaciute (non vedo come potrebbe essere il contrario) dovete assolutamente provare questa versione regionale. Le lasagne verdi sono un piatto tradizionale dell’Emilia Romagna ed in particolare della città di Bologna. Non lasciatevi ingannare il verde è dato dall’aggiunta nell’impasto di spinaci ma non si tratta di un piatto vegetariano! Ragù e besciamella sono fondamentali per preparare questo squisito piatto.
4. La Mortadella
Il salume più appetitoso e caratteristico della nostra città è la Mortadella. Pochi lo sanno: questa è rinomata anche all’estero, il problema è che viene chiamata Bologna sausage. Il salume tipico della cucina Emiliana nell’immaginario straniero è così legato a Bologna da aver perso l’originale nome di Mortadella.Tale nome sembra avere origine antichissime, romane addirittura. Infatti il mortaio era l’attrezzo con cui venivano tritate le parti del maiale prima di essere mescolate col lardo, speziate ed insaccate.
Nome a parte quello che interessa è il sapore ricco e intenso della Mortadella, ricordiamo che il marchio IGP (indicazione geografica protetta) ne tutela la provenienza. Provate quella di origine bolognese, un buon posto dove trovarla è la zona del Quadrilatero.
5. Cotoletta alla Bolognese o Petroniana
Per completare il giro culinario non può mancare la Cotoletta alla bolognese detta anche Cotoletta Petroniana in onore di San Petronio, il santo patrono di Bologna.
Questo ricco secondo è una vera esplosione di gusto, la carne di vitello o pollo viene impanata nell’uovo e fritta. Segue la cottura al forno con un cucchiaio di brodo di carne, una fettina di prosciutto e del grana grattugiato a scaglie. Assolutamente il piatto preferito di chi ama i sapori forti.

Fonti:
BOLOGNA WELCOME – https://www.bolognawelcome.com/
BOLOGNA GUIDE  – https://www.bologna-guide.com/it/cosa-mangiare-migliori-piatti-tipici/